Adamfresh in viaggio con voi - Plein Air numero di Giugno
01/06/2016
In questo ultimo articolo spiegheremo com’è possibile asportare il calore in eccesso dal corpo senza intervenire drasticamente sull’abbassamento della temperatura ambiente.
Immaginiamo di stare attraversando la spiaggia e giungere accaldati e sudati in riva al mare dove incontriamo una rassicurante brezza fresca che, scivolandoci delicatamente addosso, ci rende indifferenti ai 35°C che leggiamo sul nostro termometro.
Lì per lì cominciamo a pensare a che gran climatizzatore deve esserci nell’aria per farci stare così bene; ebbene quel gran climatizzatore funziona in base al principio evaporativo.
L’evaporazione dell’acqua è, tuttavia, un fenomeno che normalmente non si vede ma ne sono osservabili gli effetti nel tempo e il principio evaporativo è alla base del controllo del clima. La ventilazione fresca provoca l’evaporazione del sudore dalla nostra pelle facendoci percepire una temperatura ambiente inferiore a quella reale, questa modalità di controllo è ciò che la natura ha progettato per asportare, attraverso sudorazione ed evaporazione, il calore dal nostro corpo.
Naturalmente occorre che l’aria di brezza sia ad una temperatura inferiore rispetto a quella ambiente per preservarci da nuova sudorazione che ci ricondurrebbe al ben noto “effetto ventilatore“ che andremo a descrivere brevemente.
L’effetto ventilazione spiega quella prima sensazione di freschezza che proviamon quando accediamo un ventilatore e immediatamente ne sentiamo i benefici ma, appena evaporato lo strato di sudore presente sulla pelle, questa ventilazione cessa di avere i suoi effetti perchè sostanzialmente agita l’aria calda intorno a noi senza apportare nulla di più, e ritorniamo ad essere accaldati.
Nel raffrescamento evaporativo abbiamo la produzione combinata di ventilazione con una temperatura inferiore rispetto a quella ambientale, di conseguenza, una volta asportato mediante ventilazione il calore in eccesso dal corpo, la temperatura dell’aria ventilata ci preserverà in modo assolutamente naturale dal successivo accumulo di calore corporeo; non suderemo più e staremo bene fino a che beneficeremo di questo tipo di ventilazione.
Adamfresh riproduce, in piccola scala e in versione portatile, ciò che normalmente avviene in atmosfera; questo è garanzia di benessere e di massima efficienza.
Riassumendo possiamo affermare che la capacità di raffrescare è determinata dalla presenza di acqua nel filtro, dal tempo e dalla superficie di contatto esposta all’attraversamento dell’aria di ventilazione e dal grado igrometrico ambientale; l’aria in uscita tanto più si raffresca quanto più è basso il tasso di umidità ambientale che comunque ricordiamo essere un dato variabile in funzione del luogo e dell’ora.
La temperatura dell’aria in uscita, in condizioni favorevoli, teoricamente può scendere fino al valore di temperatura dell’acqua presente nel serbatoio e questo, per determinate tipologie costruttive di raffrescatori, ne limita le prestazioni; ma non per Adamfresh.
La correttezza di questa affermazione teorica ha un riscontro pratico nell’esperienza comune che dimostra, a pari condizioni ambientali, un abbassamento della temperatura dell’aria in uscita dalle bocchette quando si inserisce ghiaccio nell’acqua e quindi le prestazioni aumentano proprio in funzione dell’abbassamento di temperatura dell’acqua presente nel serbatoio.
Con Adamfresh è semplice, rapido e sicuro inserire una mattonella di ghiaccio (tipo quelle dei freezer portatili) nel serbatoio, beneficiando immediatamente di una prestazione “turbo“ in caso di aggressione termica.
Il valore percentuale di umidità relativa misurata nell’aria in uscita non costituisce elemento di preoccupazione in quanto, prevedendo un ricambio d’aria, si sfrutteranno solamente gli aspetti positivi del raffrescamento evaporativo.
Se non osservassimo determinati e ben precisi valori di umidità relativa in uscita non si otterrebbe nemmeno l’abbassamento della temperatura dell’aria come è logico aspettarsi. Adamfresh lavora pilotato da un software che, monitorando continuamente le condizioni ambientali, avvisa l’utente mediante un messaggio sul display dell’avvicinarsi di condizioni critiche attraverso una apposita funzione chiamata Help Ice.
Prossimamente tutti i nostri clienti riceveranno gratuitamente come sempre, questa nuova versione software che costituisce un ulteriore avanzamento della capacità di Adamfresh di interagire tra l’ambiente e l’utente.Il filtro è l’altro elemento chiave che concorre al buon funzionamento della macchina.
Il filtro di Adamfresh, tecnicamente chiamato pad evaporativo, è realizzato in fibra di cellulosa igienizzata disposta su più strati sovrapposti a trama romboidale.
Questa forma, unita al numero di strati presenti, determina la superficie di scambio con l’aria ed è il luogo dove avviene l’evaporazione dell’acqua.
Per mantenere l’acqua nel filtro alla giusta percentuale il pad evaporativo assorbe per risalita l’acqua dal serbatoio, nel quale è immerso alla base.
Per ottenere questo risultato la scelta dei materiali è decisiva e permette al sistema di Adamfresh di non utilizzare pompe evitandone la relativa manutenzione e sostituzione quando occluse dal calcare presente nell’acqua.
Il filtro è da considerarsi ecologico al 100% in quanto costituito da fibra di cellulosa che, a fine vita, può essere smaltito insieme alla carta.
Il ciclo di vita del filtro è orientativamente sulle 200 ore di servizio continuato e Adamfresh manda un avviso sul display quando questo intervallo di tempo è trascorso per ricordare all’utente di controllarne la condizione; se il filtro è in buono
stato si riparte, se invece versa in cattive condizioni se ne consiglia la sostituzione. Numerose variabili influenzano la vita del filtro, tra le più comuni la qualità dell’acqua che inseriamo può allungare o abbreviarne la durata: non è obbligatorio ma consigliabile utilizzare acqua distillata oppure, in modo più pratico, acqua in bottiglia.
Utilizzando acqua di rubinetto, se molto calcarea, si abbrevia la vita attesa del filtro, in quanto il calcare intasa il filtro che non avrà più la resa di scambio nominale.
Un altro aspetto importante è costituito dal fatto che, se si prevede di non utilizzare il raffrescatore entro le 24/48 ore successive, è opportuno svuotare l’acqua dal serbatoio e seccare il filtro mediante l’attivazione dell’apposito programma.
Durante il funzionamento, il filtro tende ad ingiallirsi ma questo non deve essere la causa della sua sostituzione precoce in quanto è un processo naturale.
Da come si vede il filtro lavora bene se al suo interno è presente acqua in abbondanza, se il filtro è parzialmente secco il rendimento è molto minore.
Con questi tre articoli abbiamo fatto un piccolo viaggio insieme partendo dal luogo dove tutto ha avuto inizio per poi arrivare fino a noi cercando di descrivere il principio evaporativo di Adamfresh nel nostro contesto di viaggiatori del mondo sempre in cerca di spazi liberi dove sentirci a casa.
Il 20 giugno 2016 per noi è una data molto importante, è l’anniversario dell’accensione del primo raffrescatore evaporativo della storia moderna (vedere plein air market di aprile 2016) e, per rendere omaggio a quei pionieri, dopo 100 anni di attesa Adamfresh prende il suo posto nell’ordine delle cose festeggiando con voi il centenario con uno sconto sull’acquisto.
Potete ritrovare anche tutti gli articoli pubblicati sull’area stampa insieme ad altre notizie e test su Adamfresh.
Vorremmo ringraziarvi per le numerose telefonate ricevute e per le domande che ci avete posto verso le quali è rivolto il nostro impegno quotidiano nel dare le giuste risposte.
Approfittiamo di questo spazio per fare un ringraziamento pubblico anche ai nostri clienti, presenti e futuri, che ci piace considerare e chiamare amici per lo spirito comune che ci unisce in questo “andar viaggiando“ e per questa nostra comune e straordinaria avventura che si chiama Adamfresh.
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